L’architettura per il benessere emotivo


Spazi che destabilizzano, spazi che curano

In che modo gli spazi che ci circondano possono influenzarci? Gli spazi che abitiamo, lavoriamo e frequentiamo possono influenzare anche il nostro comportamento. In questo articolo, esploreremo come una progettazione attenta ai reali bisogni dell’essere umano può contribuire a creare spazi che siano potenti “educatori sociali” potenzianti, accoglienti e stimolanti. Vedremo come questo aspetto sia importante per il nostro benessere emotivo e come l’architettura possa contribuire nel migliorarlo.

Un sorriso nell'oscurità: l'uomo sfida lo spazio destabilizzante di una cella angusta sotto una piccola finestra.
Foto di Marko Garic

Progettare spazi = progettare comportamenti

Gli spazi che creiamo possono influenzare il nostro comportamento in modo significativo. Una struttura scolastica ben progettata può favorire la collaborazione e l’apprendimento, il rispetto, mentre un ufficio mal progettato può generare stress e conflitti. Anche gli ospedali possono essere progettati per aiutare i pazienti a superare meglio la malattia, a sentirsi più fiduciosi e rilassati. Ormai siamo pienamente coscienti del fatto che lo stress riduce drasticamente le nostre difese, esponendoci maggiormente a problemi di salute e questo ci rende comprensibile come avere uno stato d’animo positivo, fiducioso e più rilassato possa dare un contributo importante al nostro sistema immunitario.

Come la progettazione degli spazi influisce sui comportamenti

I comportamenti che apprendiamo in uno spazio si riflettono anche al di fuori di esso. Se uno spazio ci guida ad un comportamento positivo, ancor più se ciò accade in tenera età, è più probabile che adotteremo questi comportamenti anche in altri contesti. Forse ti starai chiedendo come sia possibile che uno spazio guidi le persone ad assumere atteggiamenti positivi e di crescita. Proviamo a comprenderlo partendo da alcuni esempi pratici.

Un esempio, che io ho trovato meraviglioso nella sua semplicità, di come la progettazione degli spazi può influenzare i comportamenti in modo positivo è la Toguna, la “casa della parola” dei villaggi Dogon in Mali. Ho potuto visitarla di persona durante un viaggio in Africa.

Questa costruzione è il luogo in cui, i saggi anziani del villaggio e le persone incaricate, discutono delle problematiche e prendono le decisioni importanti per la comunità. L’altezza dell’edificio è particolarmente ridotta, nonostante la popolazione del luogo sia molto alta. Questo dettaglio mi ha colpito molto, così ho chiesto come mai un edificio così importante avesse un’altezza così ridotta da costringere le persone a rimanere sedute ed entrare piegandosi. L’altezza interna della struttura si aggirava attorno ai 100-130 cm circa, mentre la popolazione aveva un’altezza che spesso superava i 180-190 cm.

Toguna: l’architettura che promuove la calma e l’ascolto

Mi spiegarono che questa soluzione veniva adottata appositamente per mantenere bassa la tensione durante i dibattiti. Mi fecero notare che durante le riunioni politiche o quando si affrontano decisioni importanti, gli esseri umani tendono naturalmente ad innervosirsi e arrabbiarsi. Il fatto di mantenere il soffitto così basso aiuta a mantenere uno stato di calma. Quando le persone si arrabbiano, infatti, tendono ad alzarsi in piedi, a muoversi in modo agitato alzando le braccia e il tono di voce. La forma dell’edificio mette tutti in condizioni di non poterlo fare, educando gli abitanti a un certo tipo di comportamento, più saggio e predisposto all’ascolto. Inoltre, è visibile come il soffitto in paglia, di importante spessore, genera un’energia di spinta verso il basso che contribuisce a tenere bassa la tensione. Questa energia è generata dalla conformazione, dall’altezza e dal materiale morbido e assorbente del soffitto, che rendono lo spazio sottostante un ambiente meno stimolante e più calmante, oltre a proteggerlo dal sole e dal caldo.

L’importanza di una formazione etica e consapevole

La visita alla Toguna mi ha fatto riflettere sul fallimento della nostra formazione come progettiste/i nel fornirci le conoscenze e la consapevolezza necessarie per progettare spazi che siano etici e volti al reale benessere della comunità. Naturalmente è difficile fornire un sapere che non abbiamo più. Per questa ragione credo fondamentale operare per la formazione di una nuova consapevolezza della nostra ricchezza e potenzialità come esseri umani.

Lo sguardo sull'aula deserta, con file ordinate di sedie rivolte verso lo schermo, racconta più di quanto sembri. È un'istantanea dell'effetto diretto che la progettazione degli spazi ha sui comportamenti. Il rigore e la monotonia di queste aule suggeriscono come progettare uno spazio sia, in realtà, progettare un comportamento, un modello che gli studenti imparano e portano con sé nella vita adulta e lavorativa.
Lo sguardo sull’aula deserta, con file ordinate di sedie rivolte verso lo schermo, racconta più di quanto sembri. È un’istantanea dell’effetto diretto che la progettazione degli spazi ha sui comportamenti. Il rigore e la monotonia di queste aule suggeriscono come progettare uno spazio sia, in realtà, progettare un comportamento, un modello che gli studenti imparano e portano con sé nella vita adulta e lavorativa.

Attraverso una progettazione attenta ai reali bisogni dell’essere umano, non solo riduciamo lo stress e miglioriamo lo stato d’animo e l’energia, ma insegniamo a noi stessi comportamenti positivi che avranno un impatto sulla nostra vita e sull’intera comunità influenzando anche l’ambiente circostante. Da qui deriva il valore profondamente educativo degli spazi, che possono insegnarci a vivere in modo più armonioso con noi stessi, con gli altri e con l’ambiente. Ciò ci invita a riflettere sul ruolo che l’architettura può svolgere nel favorire un benessere emotivo, nella creazione di un mondo più sostenibile e inclusivo.

L’architettura: un linguaggio che parla alle nostre emozioni

Se gli spazi possono influenzare i nostri comportamenti è naturale che influiscano sulle nostre emozioni e sui nostri stati d’animo. Nella progettazione attenta al benessere emotivo questo è un aspetto fondamentale. Inutile parlare di materiali biologici, di salubrità dell’aria, di comfort ambientale se contemporaneamente non ci siamo occupati dell’aspetto emozionale ed energetico che lo spazio può generare.

Come gli spazi influenzano le nostre emozioni

I nostri sensi recepiscono le emozioni che lo spazio genera in noi autonomamente e indipendentemente dalla nostra volontà. Quando guardiamo un’immagine qualsiasi, una foto, uno slogan pubblicitario, un film, un paesaggio, essa entra nella nostra memoria senza il nostro volere e si deposita lì rilasciando continuamente suggestioni, più o meno intense, positive o negative a seconda dell’immagine vista. E’ naturale che più vedremo ripetersi scene di violenza (anche se proiettate in film, telegiornali e simili) e più ci abitueremo ad essa, divenendone sempre meno sensibili. Viceversa, molte scene d’amore, bellezza, solidarietà ci porteranno in tutt’altra dimensione e percezione della realtà. Due situazioni distinte che creano due stati vibrazionali completamente diversi.

Quando viviamo gli spazi, li viviamo anche emotivamente. Lo spazio è carico di suggestioni visive, tattili, olfattive, uditive ed energetiche, che generano in noi emozioni diverse a seconda della situazione. Queste emozioni si depositano dentro di noi, nella nostra parte inconscia ed emotiva, e lavorano a nostra insaputa.

L’architettura: un’opportunità di benessere e di crescita

Come il fiore di loto e le ninfee emergono dal fango, impariamo a rinascere, anche se abbiamo perso qualcosa. L'architettura diventa il terreno in cui coltivare il nostro benessere emotivo, creando spazi che nutrono l'anima.
Foto di Nataliya Vaitkevich

Se lo spazio che frequentiamo è carico di suggestioni negative, ci arricchiremo di stati d’animo depotenzianti, tristi o che creano tensione e aggressività. Al contrario, se lo spazio è ricco di suggestioni positive, il nostro stato d’animo ne uscirà potenziato, rigenerato e quindi più positivo. Questo può aumentare il piacere di vivere la collettività, di essere più socievoli e aperti verso gli altri o semplicemente di nutrire maggiori speranze e fiducia.

Hai già provato a riconoscere gli spazi che ti deprimono?

Ti invito a sperimentare, se non lo hai già fatto, questo mondo delle percezioni spaziali e a verificare personalmente il grande potere che esse hanno di interagire con il tuo stato d’animo.

Prova a pensare al piacere che molte/i di noi provano nel visitare antichi complessi architettonici o opere d’arte. Oppure alle sensazioni che proviamo quando entriamo in antichi luoghi sacri. Indipendentemente che tu sia religiosa/o oppure no, potrai sentire energie e sensazioni particolari, generalmente uno stato di pace e di tranquillità. Quando interpretiamo le sensazioni ricevute, non dobbiamo dimenticare il nostro personale vissuto.

Ecco alcuni esempi concreti di come possiamo sperimentare le percezioni spaziali:

1. Visita un luogo che ti ispira, come un parco, un luogo di culto, un edificio storico. Prova a sentire come cambiano le tue emozioni da un posto all’altro.

Foto di Rümeysa Güleç
Foto di Victor Lavaud

2. Passeggia per una città o un paese e osserva come gli spazi pubblici ti fanno sentire, cerca di memorizzare come cambiano le tue sensazioni da una città all’altra e cosa ti trasmettono.

Foto di Jimmy Teoh

Cerca di immaginare attraverso le sensazioni che percepisci quali sono i valori che comunicano questi spazi, che sempre rispecchiano quelli della società che li vive, e prova a sentire quali sono più vicini al tuo modo di essere.

3. Stai in silenzio in una stanza e osserva come le tue emozioni cambiano in base alla forma, al colore e alla luce della stanza. Cerca di percepire come l’architettura influisce sul tuo benessere emotivo. Poi prova a cambiare locale e scegline uno con caratteristiche molto diverse. Cerca di individuare quali sono le sensazioni che senti, piacevoli o sgradevoli che siano, cerca di capire da quali aspetti dell’intorno sono generate.

Quando gli spazi generano malessere

Ti è mai capitato di trovarti in uno spazio, che sia casa, ufficio o luogo pubblico, e provare un senso di malessere diffuso? Una sensazione di stanchezza, irritazione, o addirittura ansia, senza una spiegazione apparente? Questi disagi spesso possono derivare dalla mancanza di una accurata e consapevole progettazione: contesti stretti, male illuminati, senza affacci, con un’aria stagnante, arredi fuori posto e accessi posizionati in modo non adeguato ai flussi energetici.

Spazi depotenzianti
Foto di Startup Stock Photos

Tempo fa, ho passato diverse ore al giorno in un ufficio progettuale che era l’opposto di accogliente. Finestre alte a nastro, illuminazione fredda, e materiali senza alcuna attenzione al comfort. L’ambiente metallico e oppressivo generava una sensazione di prigionia, facendomi desiderare solo di scappare. La politica aziendale di limitare la vista esterna per aumentare la concentrazione, a differenza degli uffici aperti e luminosi della dirigenza. Questo naturalmente contribuiva al disagio generale e non stimolava la produttività.

La nostra esperienza negli spazi influisce profondamente sulla nostra vita quotidiana, sul nostro rendimento e stato d’animo, e investire in ambienti che ispirano può fare la differenza nella nostra salute, soddisfazione e comportamento sociale.

Qualche esempio pratico: le strutture di cura

Immagina di percorrere una struttura di cura, come un ospedale o una casa di riposo e mentre la percorri, pensa che l’architettura ha il potere di favorire il nostro benessere emotivo.

Spazi depotenzianti

Senti le sensazioni, gli odori, i suoni, la luce, l’energia. Come ti senti? Come ti sembra questo spazio? Lo trovi gradevole? Ti invoglia a rimanere? Ti senti a tuo agio, protetta/o, accolta/o, oppure ti viene voglia di uscire il più in fretta possibile? Nella maggior parte di queste strutture, tutto è depotenziante. Questo non è dovuto alla loro funzione, ma al modo in cui essa viene interpretata, al significato e all’importanza che la nostra società attribuisce a quello scopo.

Per esempio nel caso della casa di riposo, l’obiettivo dovrebbe essere considerare fondamentale il valore dell’anziano. In realtà la nostra società agisce al contrario e questo è chiarissimo anche nella gestione di questi spazi collettivi. Anche quando le strutture sono esteticamente belle e ben progettate secondo i criteri accademici, nella maggior parte dei casi non presentano una particolare attenzione al tema sociale, dell’integrazione e del valore umano. Quando questo, apparentemente, accade, spesso si tratta di strutture private e molto costose.

Pensa a quanto sia importante che le nostre strutture di cura come gli ospedali siano luoghi positivi e accoglienti. Sono luoghi dove le persone vanno per guarire, per trovare conforto e potersi ristabilire. Dobbiamo assicurarci che questi luoghi siano progettati per supportare il benessere fisico, mentale ed emotivo delle persone che li vivono.

L'immagine ritrae una camera d'ospedale con più letti. L'atmosfera percepita è triste e depotenziante.

Se ti trovi in una struttura di cura, prenditi un momento per osservare le tue sensazioni e percepire come lo spazio ti influisce. Acquisire consapevolezza autonoma può guidarci verso scelte più consapevoli.

Come gli spazi possono influenzare il nostro benessere emotivo

Prova ad immaginare come sarebbe se avesse spazi più accoglienti, con forme gradevoli che danno un senso di protezione, con collegamenti pensati, che non ti faccaino sentire in un tunnel senza fine che creano un’immediata sensazione di andare verso l’incerto, di non trovare soluzione. Colori e materiali diversi, con una luce più gradevole, con profumi piacevoli e con la presenza di piante e spazi verdi, zone di convivialità o altro di tuo gradimento. Apriti a questo pensiero e lascia che il cuore ti guidi verso la scoperta dell’importanza di spazi positivi e accoglienti per tutti.

L’importanza di progettare spazi positivi e accoglienti

Immagina ora che uno spazio così depotenziante sia il luogo in cui trascorri gran parte della giornata. Ricordo che esistono moltissime strutture scolastiche, scuole materne, luoghi di lavoro e abitazioni che presentano queste caratteristiche. E’ facilmente comprensibile come questi aspetti, ancor più se vissuti fin dall’infanzia, incidano sul nostro stato psico-emotivo e quindi sul nostro benessere.

Due aule, due mondi

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Foto di Simon KATA

Guardando queste due immagini, si potrebbe pensare che in qualche modo sono simili. Entrambe sono spoglie, prive di stimoli e suggestioni visive positive nello spazio e negli arredi. Le pareti sono spoglie e non c’è quasi nulla. Eppure, a mio aprere, queste due immagini comunicano qualcosa di profondamente diverso e diametralmente opposto come valore sociale ed educativo.

Superare gli ostacoli con creatività per creare spazi positivi e salutari

Qualcuno sicuramente si lamenterà che ci sono normative che impongono l’utilizzo di determinati materiali, spazi o dimensioni, e che questo ostacolo potrebbe impedire di raggiungere l’obiettivo. La mia convinzione è che se c’è un ostacolo, c’è anche una soluzione. Se la soluzione non esiste ancora, va cercata con creatività e intenzione. Personalmente credo che i pesieri che abbiamo oggi diventeranno la realtà di domani e la natura è sempre generosa nel darci suggestioni e spunti positivi per creare.

Un'immagine suggestiva del deserto, dove la natura ci offre preziosi consigli. Le dune, modellate dal vento, creano in continuazione nuovi disegni, ispirandoci alla mutevole bellezza della vita.

Conclusioni

Se lo spazio architettonico è il riflesso della cultura che lo ha generato, allora è anche vero che lo spazio può influenzare la cultura che lo abita.

Intervenendo positivamente sullo spazio, possiamo creare luoghi che siano fonte di benessere e ispirazione per le persone che li vivono. Questi luoghi possono contribuire a elevare gli stati d’animo, le relazioni sociali e il senso di comunità. In definitiva, possono avere un impatto positivo sulla società nel suo complesso


8 risposte a “L’architettura per il benessere emotivo”

  1. Ciao Monica, la prima cosa che mi è venuta in mente sono i soffitti degli ospedali. Perché sono bianchi, asettici, con luci fastidiose e monotone? Se mi trovo in un luogo in cui dovrei curarmi e guarire ciò che è così anonimo e privo di anima come potrebbe aiutarmi? L’ambiente per essere pulito non ha bisogno di essere bianco e illuminato con violenza. Ci dovrebbe essere accoglienza morbida e avvolgente, nei colori, nelle luci, nei suoni, negli odori, dando per scontato che quella umana ci sia già. Grazie dell’attenzione

    • Ciao Maria Grazia, ti ringrazio molto per il tuo commento! L’idea di rendere gli ambienti più accoglienti è davvero appropriata e valida; crediamo che migliorare l’atmosfera possa contribuire al benessere dei pazienti. Inoltre, trovo molto interessanti le tue considerazioni sui soffitti degli ospedali, tanto che mi hanno ispirato per un nuovo articolo in arrivo. Seguimi per non perdere gli approfondimenti su questo tema che tratterò nei prossimi articoli. A presto!

  2. Monica è molto professionale, attenta ad ogni esigenza del cliente. . Noi siamo molto soddisfatti e contenti di esserci affidati a lei! Consiglio vivamente!

  3. Grazie Monica di avermi portata a riflettere sull’importanza dei luoghi che abitiamo in relazione al nostro benessere, ai nostri stati d’animo. Effettivamente, quando ti sei occupata della ristrutturazione del mio appartamento hai saputo armonizzare il nuovo con gli elementi tradizionali della casa, facendoli coesistere, senza eliminare arredi ed elementi per me importanti. Hai curato le luci, i colori, i materiali ( come il legno) creando spazi così caldi ed accoglienti da farmi provare un vero benessere nel poterne usufruire. Tutto vero quello che scrivi!

    • Ciao Tiziana, grazie per le tue parole! Sono felice che la ristrutturazione abbia contribuito al tuo benessere. Creare spazi accoglienti in sintonia con la tua personalità è stato un percorso stimolante e pieno di suggestioni interessanti. Il tuo feedback positivo è prezioso. Grazie ancora e a presto!

  4. Ciao Monica, che piacere leggere e ritrovare la tua professionalità in questi tuoi articoli.
    Noi abbiamo avuto la fortuna di poter conoscere la tua professionalità con il tuo sguardo ” d’ insieme” che unisce umanità, empatia e cura x l’ altro attraverso l’ ambiente che si andrà a creare. A distanza di anni la nostra casa parla ancora di calore grazie al tuo lavoro ed è cresciuta con il crescere della nostra famiglia.
    Grazie Monica

    • Buongiorno a tutti voi, meravigliosa famiglia!
      Che gioia leggere il vostro commento! Sono davvero commossa nel sapere che la vostra casa continua a trasmettere calore e che il mio lavoro abbia contribuito al benessere della vostra famiglia nel corso degli anni. È stato un piacere lavorare con voi e vedere come la vostra casa sia cresciuta insieme alla vostra famiglia. Grazie di cuore per le vostre gentili parole. Se c’è qualcos’altro in cui posso assistervi o se avete domande, sarò felice di aiutarvi.
      Grazie ancora e a presto!

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