Il corridoio e i suoi segreti per il benessere emotivo

Esempio di reinterpretazione di un corridoio e i suoi segreti per il benessere emotivo, progetto su misura, arch.Monica Besseghini

Un significato che va oltre l’apparente.

Percepisco il corridoio come un misterioso luogo di transizione.

Il corridoio, uno spazio in cui la lunghezza prevale nettamente sulla larghezza, è etimologicamente legato al verbo ‘correre’, indicando così il ‘luogo dove si corre‘.

Tuttavia, ironicamente, nella maggior parte dei corridoi, correre è vietato. Un paradosso curioso che ci deve spingere oltre, invitandoci a esplorare le sfumature nascoste di questo spazio architettonico apparentemente semplice ma carico di segreti, portatore di un benessere emotivo profondo.

Il corridoio e i suoi significati

Spazio di transizione tra due mondi dell’abitare: quello della notte, dell’ombra, del sogno e del mistero, della spiritualità, della magia e del femminile, e quello del giorno, della luce, della vitalità e della forza, del maschile.


In contesti diversi dalla residenza e in ambienti più complessi, il corridoio si presenta come l’elemento indispensabile di connessione tra spazi dedicati a diverse funzioni. Conserva la sua misteriosa funzione di accompagnarci da un momento all’altro del vivere.

Proviamo a riscoprire quali sono i segreti del corridoio che possono contribuire al nostro benessere emotivo

Il corridoio: spazio ed emozioni

L'imagine di una sposa che attende in corridoio, nell'immaginario collettivo l'attesa di un momento significativo.
Foto di Jonathan Borba

In un corridoio possiamo sostare prima del momento importante, prima di accedere all’aula d’esame, oppure prima di un colloquio o di una visita.

Il corridoio ci sospinge e ci sostiene delicatamente. Nel transito ci accompagna in una meditazione guidata dal nostro attraversamento.

Mentre percorriamo il corridoio, le porte si susseguono, le vetrate e le luci ci accompagnano, i colori ci circondano, i quadri e le statue catturano la nostra attenzione, mentre le piastrelle sul pavimento scorrono ipnoticamente. Questi elementi scandiscono il nostro cammino o ne fissano l’attesa.

Nel corridoio, il tempo del ritorno sembra non esistere; si può solo proseguire, anche quando si è convinti di ritornare.

Come sarebbe diversa questa sensazione se per tale attesa sostassimo in un locale! Potrebbe sembrarti più piacevole, ma certamente ti farebbe assaporare un altro significato.

E’ doveroso ricordare che ogni riflessione sullo spazio, sul suo significato emotivo e sul modo di percepirlo è strettamente legata alla cultura che lo ha generato.

Corridoio in un edificio storico: oltre al suo ruolo di collegamento, si rivela come spazio di attesa del momento. Il corridoio e i suoi segreti per il benessere emotivo
Foto di Pili Toro

Il corridoio nella memoria

La casa nella quale sono nata aveva un lungo corridoio. Prendevo lo slancio lasciandomi scivolare sul pavimento lucido e in pochi secondi, attraverso le porte a vetri, controllavo tutta la famiglia. In quel cordone ombelicale ero invisibile, legata agli altri e non sola. Decidevo io se entrare nelle stanze o stare a spiare cosa succedesse oltre la porta. Avevo l’impressione che quella striscia di transito mi lasciasse il tempo di respirare, di assecondare i miei ritmi per permettermi di decidere cosa volessi fare.

In quell’arteria domestica ho fatto i miei primi passi, mi sono riparata da voci alterate, ho spiato i grandi aspettando i regali di Natale, ho sbattuto porte in faccia con la mia rabbia adolescenziale. Nel mio corridoio buio vedevo il mondo luminoso. Peccato che nelle architetture moderne per guadagnar luce abbiano spesso eliminato questi spazi metaforici dell’attesa, di un tempo di riflessione prima di piombare nel mezzo della vita. Brano tratto dal testo “Nel cuore della casa” di Donatella Caprioglio.

Queste parole descrivono perfettamente quello che provavo nei corridoi di casa.

Emerge chiaramente quella che per me rappresenta la componente magica ed emozionale del corridoio. Proprio quel corridoio che ancora fa parte della memoria di molti di noi, tutti coloro che non sono cresciuti nel moderno open space.

Foto di Antares

L’architettura influenza emozioni e comportamenti, e allo stesso tempo è specchio dei valori e delle abitudini della società che la abita.

Quando è sparito il corridoio?

Le trasformazioni socio-culturali ed economiche seguite soprattutto dalla seconda guerra mondiale hanno scatenato una rivoluzione nelle abitudini e nei bisogni della società. L’impatto significativo di questi cambiamenti, unito alla rapida evoluzione industriale e tecnologica, ha plasmato una nuova prospettiva architettonica. La crescente necessità di ottimizzare gli spazi, dettata anche dall’affollamento urbano e dai mutamenti nei costi e nelle modalità di costruzione, unita ad un radicale cambiamento nel gusto ha condotto all’eliminazione graduale di spazi ritenuti superflui, come corridoi, ripostigli e dispense.

Cucina a pianta aperta: unisce cucina, pranzo e relax i cui vantaggi sono la connessione e l'ottimizzazione dello spazio che viene sfruttato meglio apparendo più grande
Max Rahubovskiy

Quando il corridoio si impone con forza!

Ci sono alcuni spazi, soprattutto nelle ristrutturazioni, che reclamano con forza un corridoio. Spazi con ingressi obbligati, forme allungate o pareti cieche richiamano questo ‘cordone ombelicale’, come lo ha definito la dottoressa Caprioglio.

Il corridoio, se concepito con attenzione, può avere un impatto notevole sulla nostra esperienza, risultando rigenerante e influenzando direttamente il nostro benessere, valorizzando il suo profondo significato di luogo di transizione.

Un esempio pratico: ritroviamo armonia nella casa vacanza attraverso il corridoio

Il corridoio prima dell’intervento

Recentemente, mi sono dedicata con passione al progetto di ristrutturazione per una casa vacanza. Lo spazio era caratterizzato da un lungo e buio corridoio che ho scelto di preservare come unico modo per distribuire gli spazi in questo contesto.

Attraverso una rivisitazione completa e una ridefinizione dell’architettura interna, mi sono dedicata a valorizzare appieno questo spazio, cercando di restituire magia a questo passaggio.

Se desideri scoprire di più sulla trasformazione di questo luogo [a breve potrai visitare la sua storia in questa pagina].

Il corridoio dopo l’intervento
Progetto Monica Besseghini foto Marco Ramin

Corridoio e benessere: riflessioni sulle influenze emotive

Come può il corridoio, spazio di transizione, con i suoi segreti, incidere sul benessere emotivo e sulla nostra gestione quotidiana delle emozioni?

I gesti ripetuti creano abitudini radicate.

Sono convinta che il corridoio possa influenzare le seguenti azioni e stati d’animo:

  • la nostra pazienza, rendendoci più propensi ad attendere il momento opportuno per agire.
  • migliorare la nostra abilità nello scandire i tempi dell’attesa e dell’azione
  • ci permette di far sedimentare le emozioni prima di entrare in una stanza, quindi attraverso la ripetizione, ce lo insegna per ogni momento della vita

Allo stesso modo penso che l’open space, attraverso la visibilità e accesso immediato a più spazi contemporaneamente, possa:

  • influenzare una nuova percezione del tempo, dell’agire e dell’attesa
  • influenzare una diversa percezione dei confini, più impercettibili
  • abituarci ad un ritmo più frenetico, senza momenti di pausa e di riflessione
  • limitare la nostra privacy tanto cara nelle parole della nostra società, ma a mio avviso frequentemente violata.

Conclusioni

Naturalmente, l’intento non è quello di introdurre un corridoio in ogni contesto abitativo, ma di suscitare delle riflessioni. E’ importante prendere consapevolezza che la modifica anche semplice di uno spazio, ha un impatto profondo sulla nostra vita quotidiana, sui nostri comportamenti sociali e sulle nostre emozioni.


14 risposte a “Il corridoio e i suoi segreti per il benessere emotivo”

  1. Articolo molto interessante e ben calibrato tra la parte teorico descrittiva e quella esemplificativa.
    Le riflessioni sono suggestive e le fotografie rendono molto bene l’idea della funzione di questa struttura architettonica.
    Monica, avanti tutta in questa direzione! Sto diventando una fan del tuo blog.

    • Sono grata per il tuo apprezzamento nei confronti del mio articolo. Le tue parole motivano e incoraggiano il mio impegno nella divulgazione di questi contenuti. Grazie per seguirmi, e sarò lieta di condividere ulteriori progetti ed esplorare insieme il mondo dell’architettura attraverso questa finestra in comune.

  2. Davvero molto affascinante…non si può non soffermarsi a riflettere sulle tue parole per ricordare cosa susciti la visione di un corridoio, il percorrerlo, il sostarvi. Quanto siano diversi in base alle epoche storiche a partire dalle porte che vi si affacciavano, un tempo a vetri, ora spesso senza. Lo spazio raccolto, spesso così lungo, può dare l’impressione di un imbuto, quindi un senso negativo, oppure di un percorso obbligato ma con la speranza di una grande sorpresa al suo fondo. Io ho sempre abitato in case con corridoi e non li demonizzo. Grazie. Attendo altri tuoi approfondimenti, aprendo una porta dopo l’altra del tuo “corridoio”

    • Ti ringrazio molto per le tue riflessioni stimolanti sul corridoio! Sono felice che tu abbia una visione aperta su questo spazio architettonico. Sarà un piacere esplorare ulteriori temi e aprire nuove “porte” nei prossimi articoli.
      Grazie mille per la tua partecipazione così attiva a questa conversazione! A presto!

  3. Affascinata dal tuo blog …le tue riflessioni e il tuo stile di vivere lo spazio mi ha fatto star bene e mi fatto rilassare e qst e’ la cosa più positiva che mi hai trasmesso…rivalutero’ il mio corridoio! Complimenti e grazie x le competenze, ti seguirò volentieri

    • Grazie per condividere il benessere trasmesso dal blog. Sono davvero contenta di essere riuscita a comunicarti queste sensazioni, frutto di lavoro e dedizione. È un piacere averti qui con noi!

  4. Bellissimo articolo!
    L’ho trovato molto interessante e anche piacevole, come la lettura di un romanzo o un racconto
    Mi ha suscitato una riflessione, a conferma delle tue parole, quando dichiari che il corridoio “ci permette di far sedimentare le emozioni prima di entrare in una stanza”. Quando ho una visita medica, preferisco di gran lunga le sale d’attesa che non comunicano direttamente con lo studio, ma che hanno un corridoio, anche breve, che mi porti nella stanza del medico/dentista. In questo modo la tensione che si crea inevitabilmente nell’attesa, ha il tempo di sfumare nei pochi passi che devo fare percorrendo il corridoio ed entro dal medico più tranquilla.
    Grazie e continua così!

    • Grazie per il tuo prezioso commento e condivisione di esperienze! È affascinante notare come dettagli architettonici, come i corridoi nelle sale d’attesa, possano positivamente influenzare la nostra esperienza. Un suggerimento molto interessante che apprezzo. Grazie ancora!

  5. Complimenti per l’articolo. Sinceramente non avrei mai pensato di leggere un articolo su un ambiente così sottovalutato come il corridoio e trarne degli spunti di riflessione interessanti.
    Eppure dopo questa lettura mi sono reso conto che in effetti è uno spazio di transizione importante che spesso viene trattato come un ambiente secondario, quasi snobbato ma che in realtà ha un importanza che definirei “strategica”. Caro corridoio prometto che non ti sottovaluterò più.

    • Grazie per il tuo apprezzamento! Sono felice che l’articolo sul corridoio abbia suscitato la tua attenzione. La tua lettura attenta è un incoraggiamento a esplorare ulteriormente aspetti spesso trascurati ma rilevanti. Spero ci sarà modo in seguito di approfondire come la gestione della luce abbia giocato, anche qui, un ruolo importante. Grazie per aver condiviso la tua riflessione!

  6. Ciao..
    Il tuo blog suscita curiosità ed emozione…hai descritto in modo molto interessante un ambiente secondario non valorizzato da tanti..continua così Monica

    • Grazie per il tuo incoraggiante commento, Manuela! Sono contenta che il mio articolo ti abbia suscitato curiosità ed emozione. Continuerò sicuramente a valorizzare anche gli ambienti meno celebrati. Grazie ancora per il sostegno!

  7. Questo articolo mi ha riconciliato con la casa in cui abito. Tutti ma davvero tutti coloro che entrano in casa mi chiedono perché non abbiamo eliminato questo corridoio che misura 12 Metri e dal quale si accede a tutte le stanze. In tutti i 16 appartamenti di questa palazzina, costruita nel 1948 sono stati creati openspace ed eliminati i corridoi. Io non ho voluto farlo perché mi ricordava il corridoi che segnava il tempo che passa nel meraviglioso film Ettore Scola “La famiglia”. Grazie Monica ora saprò come rispondere a tutti!!!

    • Sono davvero contenta che l’articolo ti abbia fatto ritrovare una connessione con la tua casa! È bello sapere che la tua decisione di mantenere il corridoio sia stata ispirata da un legame emotivo così significativo, ispirato al passaggio del tempo che credo sia uno degli aspetti importanti di questo luogo, per l’appunto di passaggio. Grazie per aver condiviso con noi la tua esperienza!

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