Ripostiglio e benessere


Un nascondiglio per il tuo benessere: ripostiglio o scrigno?

Quante volte abbiamo relegato oggetti in quell’angolo buio e trascurato, comunemente noto come ripostiglio o sgabuzzino, privo di finestre e spesso dimenticato? Tuttavia, questo spazio va oltre la sua funzione primaria di semplice deposito: diventa un rifugio per il nostro disordine emotivo.

Ripostiglio e benessere: in questo articolo, esploreremo come un design su misura possa trasformare il ripostiglio, questo angolo apparentemente insignificante, in uno scrigno prezioso, contribuendo al nostro benessere e all’organizzazione dello spazio.

Immagine di una scarpiera in un vecchio ripostiglio
Foto di Ngeow Shen Sinù

Ripostiglio o nascondiglio?

Il termine ‘ripostiglio‘ trae origine da ‘riposto‘, con l’influenza di ‘nascondiglio‘. Nella numismatica, indica il serbatoio e il nascondiglio di monete antiche, mentre in paletnologia, indica un luogo segreto che custodiva oggetti o materiali preziosi.

Oggi, nelle nostre case, il ripostiglio sembra essere solo un piccolo deposito di oggetti utili ma non preziosi. Tuttavia, preziosa è la sua funzione.

Dove risiede il suo valore?

E’ proprio nel concetto di “nascondiglio” che risiede un significato più profondo per questo spazio. È il luogo ritirato e segreto delle cose, un rifugio per gli oggetti che meritano un po’ di riservatezza.

Un angolo che, al di là della sua utilità pratica, racchiude anche una dimensione di segretezza.

Nascondiglio da cosa, da chi?

La prima immagine che mi balza alla mente sono i genitori che ci cercavano preoccupati o giocosi, quando da bambini ci rifugiavamo in questo luogo, chiudendoci dentro nell’attesa di vedere se qualcuno avrebbe notato la nostra assenza! Ci ritrovavamo lì rinchiusi, al buio, cercando di capire quanto fossimo importanti nella piccola comunità che ci circondava.

E nel buio, sullo sfondo, si disponevano file di oggetti eterogenei: dai detersivi agli attrezzi vari, dalle scope ai secchi, fino all’aspirapolvere, che bisognava fare attenzione a non urtare per non fare rumore. E non dimentichiamo la scala! Un rifugio di salvezza, ma anche di divertimento! In ogni caso, un nascondiglio segreto. E lo è davvero.

Lo sguardo di questa ragazza attraverso una fessura ricorda qualcuno nascosto dietro le ante di uno spazio buio in un nascondiglio segreto
Foto di Rene Asmussen

Purtroppo, per alcuni, il nascondersi lì dentro ha rappresentato una fuga dalla paura e dal terrore di minacce reali, latenti e immaginarie, o semplicemente un rifugio visivo e acustico dalle urla fastidiose di genitori in lite.

Nel buio inquieto e caotico del nascondiglio di sicurezza, in qualche modo, si nutre la speranza che il pericolo passi, mentre ci si sforza di trattenere il respiro in un’attesa silenziosa.

Immagine di un vecchio ripostiglio in legno con una varietà di oggetti e vecchi barattoli collezionati sulle mensole
Foto di Erik Mclean

Immancabile, il ricordo di una scena da film: l’amante in fuga, con pantaloni e scarpe in mano, viene prontamente nascosto all’interno del ripostiglio o dell’armadio a muro più vicino, in attesa del momento propizio per fuggire!

Questo spazio può aver udito e vissuto innumerevoli storie, accanto ai detersivi, alle scope e all’aspirapolvere! Se desideri scoprire qualche segreto domestico, basta ascoltare attentamente all’interno del ripostiglio per cogliere qualche suono, sensazione o vibrante racconto del passato che si è insinuato fra le sue pareti.

Il nostro prezioso rifugio

Il ripostiglio può essere il nostro rifugio sia dal mondo esterno che da quello interiore, un luogo che ci aiuta a ristabilire un po’ di quiete nel caos, permettendoci di depositare per un attimo le nostre inquietudini e le nostre paure che emergono nel disordine attornio a noi. Nascosti nel suo buio, possiamo sentirci invisibili, proprio come il nostro caos rinchiuso, agli occhi degli ospiti e ai nostri.

Grande disordine su questo tavolo da lavoro, con oggetti, fogli, faldoni e borse sparsi ovunque.
Foto di Dona

Questo spazio, prezioso aiuto per il nostro benessere emotivo, rappresenta uno dei nascondigli più comuni ma anche il più facilmente scopribile. Potremmo definirlo la prima tappa della “scomparsa“. È il luogo dove possiamo nascondere le cose segrete, ma non troppo, oppure quelle troppo segrete che non hanno avuto il tempo di raggiungere posti più sicuri!

Subito dopo, arrivano la misteriosa e affascinante soffitta, con i suoi oggetti enigmatici, e la cantina o lo scantinato, con le sue profondità dai toni freddi e umidi. In questa progressione verso il nascondimento, arriviamo infine al prezioso scrigno!

Cosa rappresenta, nella nostra coscienza il ripostiglio? Questo luogo apparentemente secondario.

Il ripostiglio è il luogo in cui ripongo tutto ciò che non desidero vedere nel mio spazio vitale e che allo stesso tempo non voglio mostrare. A volte, ciò che vi finisce potrebbe perfino suscitare in me un senso di vergogna: oggetti usurati, inappropriati, antiestetici per il contesto o per l’occasione, fuori posto, appunto.

Quando apro quella porta, butto in fretta e furia, spesso alla rinfusa, tutto ciò che non desidero vedere all’esterno. Lascio nel ripostiglio ciò che disturba la mia vista, l’equilibrio generale, la sensazione di armonia.

A volte, devo spingere con decisione le cose in questo piccolo spazio buio; altre volte, qualcosa mi cade addosso e realizzo che è giunto il momento di riordinare anche gli angoli più oscuri della mia casa, e quindi anche di me stessa.

È una sensazione piacevole avere un luogo dove custodire i nostri segreti, soprattutto quelli di primo livello, quelli che condividiamo solo con le persone di cui non temiamo il giudizio.

Ripristinare armonia con il ripostiglio scrigno

Per me, è essenziale poter riorganizzare lo spazio con rapidità per creare armonia e pace anche quando il tempo è limitato.

Per questo ho fatto del “ripostiglio scrigno” la mia mascotte, che ripropongo e utilizzo appena possibile. Cerco di collocarlo nei punti più comodi e allo stesso tempo difficili da utilizzare in altro modo. Amo riscoprire e nascondere in casa piccoli scrigni di ripostiglio!

Vediamo come!

Nei miei progetti, faccio ampio uso del “ripostiglio scrigno” e lo nascondo in vari punti della casa, soprattutto nelle zone di passaggio. Questi mi consentono di riporre con estrema rapidità tutto ciò che non desidero vedere fuori posto, generando all’esterno uno spazio ordinato e calmante.

Corridoio  ideato e realizzato su misura,completamente rivestito in legno, nella situazione di chiusura delle ante.  Questa parete si apre rivelando al suo interno locali, vani lavanderia e "ripostigli scrigno". Progetto di Monica Besseghini
Progetto Monica Besseghini Foto Marco Ramin

Prendendo ispirazione dall’antico concetto dell‘armadio a muro, lo gestisco e amplio a seconda della disponibilità di spazio. Unisco volentieri questo elemento al misterioso corridoio, trasformandolo da semplice passaggio in un contenitore quasi magico e rifugio. Questo ambiente diventa un grande alleato nei momenti di confusione e di scarsità di tempo.

Corridoio  ideato e realizzato su misura. Questa parete si apre rivelando al suo interno locali, vani lavanderia e "ripostigli scrigno". Progetto di Monica Besseghini
Progetto Monica Besseghini Foto Marco Ramin

Questo mi consente di offrire spazi rapidamente riordinabili, dove è semplice buttare velocemente tutto nei miei scrigni-contenitore nascosti nelle pareti.

Prima dei lavori
Corridoio  ideato e realizzato su misura,completamente rivestito in legno. La situazione in apertura rivela  al suo interno locali, vani lavanderia e "ripostigli scrigno". Progetto di Monica Besseghini
Progetto Monica Besseghini Foto Marco Ramin

Personalmnete, il contrasto che si genera tra l’ordine esterno e l’eventuale disordine interno funge da specchio, ricordandomi la necessità di fare periodicamente ordine anche dentro di me.

Conclusioni

Nonostante sia naturalmente disordinata, sento il bisogno di organizzare lo spazio prima di lavorarvi o soggiornarvi, perché mi dona tranquillità. La possibilità di poter ripristinare rapidamente l’ordine, soprattutto quando ho poco tempo a disposizione, mi rassicura.

Questa opportunità di creare ordine contribuisce ad un ambiente più gradevole, con un impatto positivo sul benessere emotivo e sull’equilibrio interiore, aiutandoci a ritrovare la tranquillità e a superare il panico di sentirsi sopraffatti.

Tuttavia, sarebbe interessante esplorare la progettazione di uno spazio per qualcuno che desidera attivamente il disordine intorno a sé. Sarebbe un confronto stimolante e mi consentirebbe di definire un diverso concetto di questo spazio.

E tu, cosa ne pensi? Preferisci un ambiente ordinato o prediligi un po’ di caos? Lascia un commento!


15 risposte a “Ripostiglio e benessere”

  1. Articolo interessante come sempre! Anche io da disordinata cronica faccio fatica a trovare un posto per ogni cosa. In realtà prediligo gli ambienti ordinati con qualche tocco di ‘vissuto’ ma non essendo capace a mantenere un odine razionale … evviva i ripostigli!!

    • Grazie per il tuo commento! Sono contenta che tu abbia trovato l’articolo interessante. Capisco perfettamente la lotta tra il desiderio di mantenere gli ambienti ordinati e l’attrazione per quel tocco di “vissuto”. I ripostigli sono davvero un salvagente in queste situazioni! È bello trovare un equilibrio tra ordine e comfort. Se hai altri suggerimenti o storie da condividere sulla gestione dello spazio, sarei felice di sentirle!

  2. Che bello vedere un ripostiglio sotto questa nuova luce! Come già il corridoio, anche questo articolo mi ha dato spunti di riflessione.
    In particolare il riferimento all’etimologia antica del termine “ripostiglio”: era qualcosa di molto prezioso, per nascondere oggetti e materiali che ai tempi erano una grande ricchezza, un po’ come la nostra attuale cassaforte.
    Ecco in che cosa è rimasto tale questo spazio: ci regala il Tempo – oggi preziosissimo – che guadagniamo per sistemare con più calma i nostri “disordini”, interiori o materiali che siano…
    Grazie Monica!

    • Grazie per il tuo commento e la tua partecipazione attiva! È bello sapere che l’articolo sul ripostiglio ti abbia dato spunti di riflessione. È importante ricordare il significato che luoghi come questi hanno avuto nel nostro percorso, nonostante le trasformazioni che possano aver subito nel tempo. Grazie ancora per il tuo prezioso contributo alla discussione!

  3. Articolo che mi ha acceso la lampadina sul senso del ripostiglio, anche da un punto di vista emotivo. Io, grazie a Monica, l’ho eliminato, lasciando in bella mostra la scala di legno che porta al solaio e il vetro cemento che ha dato molta luminosità al corridoio. E il contenuto del ripostiglio? Me ne sono liberata, facendo un’operazione di repulisti dal vecchiume che non era più né utile né utilizzabile. Una bella zavorra in meno.

    • Grazie per il tuo interessante commento! È stato davvero stimolante per me riflettere sulla validità delle decisioni progettuali nel tuo caso e fare un salto indietro nel tempo. Come hai giustamente sottolineato, l’eliminazione del ripostiglio ha contribuito a valorizzare la scala originaria in legno e ad aumentare la luminosità del corridoio, creando un ambiente più accogliente e luminoso.
      La tua scelta di liberarti del vecchiume si allinea perfettamente con diverse filosofie del benessere e con l’arte del feng shui, che invitano a mantenere uno spazio ordinato e privo di oggetti non utilizzati, favorendo così una migliore armonia personale. Questo gesto aiuta a rigenerare l’energia e a fare spazio al nuovo! Quindi a nuove cose, nuove idee, nuova energia e nuovi eventi. Direi che hai fatto una scelta brillante e perfettamente allineata.
      Per quanto riguarda il mio approccio progettuale, tendo a eliminare i ripostigli in muratura quando è possibile, ma cerco sempre di restituirne lo spazio con soluzioni più integrate e funzionali che chiamo “ripostigli scrigno” come le armadiature a muro o vani più grandi ma nascosti nelle pareti, come evidenziato nelle foto dell’articolo. Ti ringrazio ancora per il tuo prezioso contributo e per aver condiviso la tua esperienza!

    • Grazie per il tuo coinvolgente contributo! È stato stimolante riflettere sulla validità delle decisioni progettuali prese nel tuo caso. È interessante notare come ogni spazio possa essere reinterpretato in modi diversi per adattarsi alle situazioni, alle esigenze e al gusto personale. Come hai giustamente sottolineato, l’eliminazione del ripostiglio ha permesso di valorizzare l’ambiente, aumentando la luminosità dell’ingresso e creando un’atmosfera più accogliente. Avere un impatto positivo sull’ingresso di casa è un aspetto molto importante, da non sottovalutare a livello energetico. In conclusione, sono anche io convinta che in situazioni come queste sia più importante dare la precedenza a luce e vitalità.
      La tua scelta di liberarti del vecchiume è stata brillante e coraggiosa, e si allinea perfettamente con diverse filosofie del benessere e con l’arte del Feng Shui, che invitano a mantenere uno spazio ordinato e privo di oggetti non utilizzati, favorendo così una migliore armonia personale. Questo gesto aiuta a rigenerare l’energia e a fare spazio al nuovo: nuove cose, nuove idee, nuova energia e nuovi eventi! Direi che hai fatto una scelta brillante e perfettamente allineata. Ti ringrazio sinceramente per il tuo prezioso contributo a questo dibattito!

  4. Mi è piaciuto molto questo articolo, condivido vi sia una stretta relazione tra la nostra vita interiore e l’ambiente che abbiamo intorno quotidianamente, il ripostiglio potrebbe essere la nostra parte inconscia dove pensiamo di nascondere i segreti, vi finiscono le cose dimenticate, bisogna fare discernimento e pulizia, recuperare qualcosa e buttare molto altro… Arredarlo nuovamente è l’occasione!

    • È stata una bella sorpresa leggere il tuo commento, Alessandra! Grazie per le tue parole gentili e per le profonde riflessioni condivise. Concordo sulla stretta interconnessione tra il nostro mondo interiore e l’ambiente che ci circonda. Riflettere sul ripostiglio come una ‘parte inconscia’ della casa è interessante; il processo di discernimento e pulizia assume un significato profondo. La tua idea di arredare il ripostiglio come un’opportunità per trasformare sia lo spazio fisico che la nostra dimensione interiore è un’alternativa ottima. È stimolante considerare come l’organizzazione degli spazi possa influenzare il nostro stato d’animo. Il dibattito e i diversi punti di vista che state offrendo sono un prezioso spunto per sensibilizzare il mio approccio progettuale e comprendere meglio esigenze anche diverse. Grazie ancora per il tuo prezioso contributo!

  5. Ottimo articolo, non è facile cogliere e unire il lato pratico della realizzazione di un ripostiglio con quella emotivo. Un po’ come il corridoio anche il ripostiglio viene spesso visto come un dettaglio trascurabile in un progetto.
    Nelle foto di prima e dopo si denota uno studio dettagliato e razionale di uno spazio da adibire a ripostiglio che è diventato molto utile e direi anche elegante.
    Nella mia casa vorrei vedere sempre un ambiente ordinato, che però non è sinonimo di essere ordinati. Personalmente uso ( e a volte abuso ) del ripostiglio, ed in effetti vedere l’ambiente in cui vivo ordinato mi da una sorta di tranquillità emotiva, anche se nel profondo so bene che prima o poi dovrò affrontare quella sorta di “buco nero” chiamato ripostiglio e mettere ordine. Ad ogni modo non potrei farne a meno, evviva il ripostiglio.

    • Grazie mille per il tuo contributo! Mi fa molto piacere che tu abbia apprezzato l’articolo e che condividi l’importanza di trasformare spazi trascurati come il ripostiglio in aree ben integrate, ed è vero, con qualche accorgimento possono diventare anche eleganti! Confesso che ero una gran disordinata, ma nel mio percorso progettuale la passione per il benessere emotivo generato dagli spazi mi ha portato a comprendere quanto un cambiamento esterno possa influenzare profondamente aspetti più sottili di noi stessi. Ancora una volta, grazie per il tuo sostegno e per aver condiviso la tua prospettiva!

  6. Ripostiglio: caos ordinato. Troppo semplicistico lo so. Non ne ho mai avuto uno e mi piacerebbe averlo. Suppongo che cercherei di mantenerlo in ordine almeno per cercare di trovare subito ciò che mi serve ma non so se ci riuscirei. Comunque è uno spazio che non si può non colmare fino al soffocamento però sarei pronta a r
    riempire uno spazio ben definito a salvaguardia del resto degli spazi in cui vivere con maggiore respiro ed armonia senza essere distratta da cose a volte nemmeno troppo utili ma che rappresentano pezzi di vita passata accanto a pezzi di quotidianità. Grazie, ti leggo sempre volentieri.

    • Grazie a te per la tua ricca partecipazione! La tua frase “non si può non colmare fino al soffocamento”, rende davvero l’idea! Il “ripostiglio mancante”, se non è sostituito da altro spazio da riempire, che sia armadio o sottoscala … crea in molti una certa malinconia. Come se qualcosa dovesse essere forzatamente abbandonato. Capisco perfettamente il desiderio di avere un ripostiglio. Apprezzo molto il tuo contributo e sono felice che tu legga i miei articoli con interesse. Continua a seguirci per ulteriori ispirazioni!

  7. Ciao ..condivido il tuo pensiero sul ripostiglio, è un luogo che serve in una casa… può essere un punto strategico ..un nascondiglio ..uno spazio da lasciare in disordine senza sentirsi colpevoli x averlo lasciato così…anche xké non lo vede nessuno

    • Grazie! È davvero un luogo versatile e strategico in una casa, e capisco perfettamente la sensazione di poter lasciare uno spazio in disordine senza sentirsi colpevoli! Abbiamo talmente tante cose da fare che una valvola di sfogo che ci permette di nascondere tutto rapidamente anche se per poco tempo, a molte/i di noi, dà sollievo. Ti ringrazio molto per il tuo contributo!

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